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GIOVANNI BATTISTA DE LA SALLE

“L’esempio impressiona la mente e il cuore molto più delle parole… in particolare nei ragazzi”

G.B. de La Salle

 

Giovanni Battista de La Salle (Reims, 1651 –Rouen, 1719) è ricordato nella storia della pedagogia moderna come il Santo dal mantello sdrucito che con la sua opera educatrice al servizio degli ultimi ha lasciato una traccia profonda nell’evoluzione dei metodi di insegnamento, segnando uno spartiacque netto tra l’imperante istruzione elitaria, individuale e umanistica, prerogativa degli strati più alti e produttivi della società, e una educazione nuova, più rispondente alle esigenze dei tempi, che si apriva a tutti, specialmente ai poveri e ai disagiati, a partire dai quali l’impeto dell’azione lasalliana poneva le basi per un’autentica Renovatio Mundi dove la cultura iniziava a toccare per la prima volta le masse e realizzava quelle innovazioni che ancora oggi costituiscono il fondamento della scuola contemporanea.

In particolare le riforme principali della sua attività si possono così riassumere:

 
  • - Lezioni in classi collettive e non più individuali
  • - Gratuità dell’insegnamento primario
  • - Apprendimento e studio che si svolgeva nelle madrelingue e non più in latino
  • - Fondazione delle “Scuole Normali”, finalizzate alla preparazione culturale, morale e pedagogica degli
  • istitutori.
  • - Creazione delle scuole serali e domenicali per i giovani lavoratori
  • - Ideazione del moderno insegnamento a indirizzo tecnico, commerciale, professionale e della metodica applicata.
  • - Concezione di una didattica scevra da ogni forma di coercizione e dunque improntata su una azione illuminata da parte del maestro, chiamato a trattare l’allievo non come un selvaggio da civilizzare ma come un individuo con inclinazioni e disposizioni individuali da valorizzare.
 

Giovanni Battista de La Salle nasce, da una nobile famiglia cattolica di tradizione giuridica, nel 1651, a Reims, nel cuore di una Francia martoriata dalle guerre e agli albori di quello che passerà alla storia come il regno delle grandi dissipazioni di Luigi XIV, il Re Sole.

Primogenito di undici figli, e per questo legittimato a essere l’erede designato delle fortune del padre, De La Salle decide invece di intraprendere la vita sacerdotale, che a quel tempo godeva ancora per i nobili di grandi vantaggi e privilegi.

Tuttavia il giovane Giovanni Battista, ispirato da una fede pura e dalla vita semplice di Francesco de Sales e Vincenzo De Paoli, una volta concluso il proprio ciclo di studi, dapprima in uno dei più blasonati collegi di Francia e poi alla Università di Reims e alla Sorbona, intraprende un percorso di autentica vita cristiana accanto ai poveri e ai bisognosi, non sottraendosi mai a chi invocava il suo aiuto, specie nell’arduo compito di educare i giovani dei ceti popolari.

Chiamato a tale missione pedagogica per contingenze fortuite, nel maggio del 1684 ne fa un progetto di vita assoluto, avviando la congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane e iniziando ad aprire scuole gratuite professionali, domenicali, serali e istituti per ragazzi di strada.

La portata dirompente di tale impostazione, non tarda ad attirare le aperte ostilità e le calunnie dei precettori “di professione” che vedono in questa iniziativa inedita il de profundis dei loro servizi; eppure De la Salle trova sempre, anche nei momenti più bui, la forza per perseguire la propria missione, dedicandosi in particolare alla figura del maestro.

Si rende conto, infatti, che i pilastri su cui deve reggere la visione di una architettura didattica rinnovata sono proprio coloro deputati a trasmettere il sapere: li istruisce, li ispira, li libera dai rigidi modelli astratti per fare di loro dei veri educatori attenti alle esigenze di vita degli studenti.

Nel riconoscimento di tale importante compito formativo, gli istitutori tendono a coinvolgere nel progetto i genitori degli stessi alunni, che per la prima volta sono chiamati a partecipare attivamente alla istruzione dei figli.

Vengono archiviate le lezioni in latino per fare spazio alla più pratica e razionale lingua madre, il francese.

Si avvia un insegnamento primario non più svolto in forma individuale, ma raccolto in classi di studenti che vengono formate per capacità e profitto. Una rivoluzione.

Il vigoroso slancio di riforma educativa di La Salle, dunque, si deve considerare come un anello di congiunzione tra un mondo antico, in declino, ove l’etica pedagogica coincideva con gli interessi delle elites, e quella nuova società emergente, incalzata dai prodromi della Rivoluzione, che da lì a poco avrebbe reclinato verso una cultura collettiva di maggiori consapevolezze, in termini sia identitari che sociali.

Contrastato duramente dalle autorità ecclesiastiche, Giovanni Battista de La Salle riesce comunque a fondare scuole di valore in tutta la Francia.

Le sue ultime parole, prima di morire nel 1719, riassumono l’atteggiamento fondamentale della sua vita: “Adoro in tutto la volontà di Dio a mio riguardo”.

Beatificato nel 1888 e canonizzato Santo nel 1900, le scuole lasalliane continuano a vivere attraversando la storia, avendo superato la Rivoluzione francese, due guerre mondiali e infinite vicissitudini.

San Giovanni Battista de La Salle è "patrono celeste di tutti gli insegnanti".

 


Veronica Artioli